A ottant’anni sul Campanile

SPILIMBERGHESE FESTEGGIA L’80° COMPLEANNO SCALANDO IL CAMPANILE DI VAL MONTANAIA


di Renato Camilotti


Con l’amico Giorgio Quaranta ne parlavano da anni: festeggiare il suo 80° compleanno sulla vetta di quella montagna, che per loro è la più bella del mondo. L’idea era nata per sostituire le classiche 80 candeline della torta con una “candelona”, il Campanile della Val Montanaia, che Giorgio e i suoi amici, avevano scalato altre volte. La realizzazione del progetto, che prevedeva due cordate, aveva imposto ai suoi tre non più giovani accompagnatori (Renato Camilotti, Mario Lubee e Ruggero Petris) di tenersi allenati, per essere pronti quando sarebbe giunto il momento.
Naturalmente anche il festeggiato, nonostante qualche comprensibile acciacco, si era preparato per l’ascesa.
Alla fine dell’estate, cioè in un periodo in cui è più facile trovare la via di salita non intasata da altre cordate, i quattro son passati all’azione. Il 20 settembre scorso si son dati appuntamento al Rifugio Pordenone. Giorgio e Mario hanno proseguito poi verso l’alta Val Montanaia, alla base del Campani- le, per passare la notte al bivacco Perugini, in modo da giungere l’indomani all’attacco della via, senza sprecare energie. Ruggero e Renato hanno pernottato al Rifugio Pordenone e, di prima mattina dopo due ore di cammino, sono giunti ai piedi del Campanile ricongiungendosi agli altri due. Nonostante le ottime previsioni metereologiche, la giornata non si presentava bene, la valle era invasa dalla nebbia e c’era un freddo umido. La scalata iniziò verso le 9.30 con la prima cordata, formata da Ruggero e Giorgio, la seconda da Mario e Renato.
A metà mattina il sole fece svanire la nebbia e la giornata si rivelò perfetta per l’arrampicata, con una temperatura ideale.
Il brindisi in vetta. Da sinistra Mario Lubee (63 anni), Ruggero Petris (72 anni), Giorgio Quaranta (il festeggiato) e RenatoCamilotti (68 anni).

A mezzogiorno, senza eccessivi problemi, i quattro giunsero in vetta, stapparono la bottiglia di prosecco, che Renato aveva portato nello zaino, e brindarono agli ottant’anni di Giorgio e al successo dell’impresa. Mentre si approntavano le corde per la discesa, giunsero in cima altri due alpinisti: una guida alpina del Cadore con un cliente, un attempato (???) veneziano di nome Bepi. Scesi al Rifugio Pordenone, i festeggia menti continuarono. All’arrivo della guida e del suo cliente, Ivan, il gestore del Rifugio, calcolò che l’età complessiva dei cinque alpinisti, che quel giorno avevano scalato il Campanile, era di 355 anni.
Giorgio ha deciso di concludere la sua attività alpinistica con questa salita, ma gli amici son convinti che la passione lo porterà ancora in cima a qualche altra montagna.
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